Intorno agli anni ’20 si è iniziato ad usare la figura femminile nelle pubblicità. Le più famose e conosciute sono quelle americane degli anni ’50-60 dove il ruolo della è sempre stato quello della moglie e madre che si occupava delle faccende domestiche aspettando il marito che rientrava da lavoro.
Nel corso degli anni c’è stato un cambiamento dovuto anche da manifestazioni e lotte per far sì che il ruolo della donna potesse cambiare non solo nella società.
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Intorno agli anni ’70 il ruolo della donna “madre e moglie” viene sostituito da quello di icona sexy affiancandola a prodotti non più solo casalinghi, scardinando il tabù del sesso e mostrando una “libertà” della donna anche se nello stesso tempo viene usato il corpo femminile e seducente delle modelle associandolo ai prodotti pubblicizzarti.
Da questo momento si inizia ad usare il termine della “donna-oggetto” nelle pubblicità.
Negli anni ’80 il ruolo della donna rimane sempre protagonista nelle pubblicità anche delle grandi aziende, aggiungendo anche gli spot pubblicitari in televisione.
Dagli anni ’90 si iniziano a vedere dei cambiamenti con un emancipazione femminile più rafforzata. Si ha voglia di associare la figura della donna anche come una donna in carriera e dando più importanza al ruolo femminile.
Diciamo che ad oggi ci sono ancora grandi passi in avanti che dovrebbero essere fatti perchè ancora ci sono pubblicità dove viene associato il “lavoro a casa” con la figura della donna.
Da qualche tempo abbiamo iniziato a vedere spot dove è l’uomo che si occupa delle faccende domestiche, dei bambini e della casa.
Grandi aziende hanno capito l’importanza che la pubblicità ha nella società e i cambiamenti che negli anni hanno portato lotte e battaglie per abbattere questi muri.
Per fare degli esempi grandi marchi come la Vileda o Huggies hanno iniziato ad abbattere lo stereotipo di genere nella pubblicità mettendo al posto della donna un uomo che si occupa di pulizie o un padre che si occupa del figlio.
C’è ancora molta strada da fare ma i veri cambiamenti hanno bisogno di un inizio anche se piccolo per poter cambiare le cose.
Conclusioni
La strada è ancora in salita e tanti cambiamenti devono essere messi in pratica, ma la strada è quella giusta ed è arrivato il momento che la pubblicità rispecchi la società e che riesca ad abbattere una volta per tutte questi stereotipi di genere.