Le elezioni 2018 in Italia, a lezione da Pepe Mujica
Le elezioni 2018 in Italia sono previste il 4 Marzo 2018. Cosa dobbiamo aspettarci?
A breve ci ritroveremo tutti (o quasi) nelle urne per le elezioni 2018 in Italia, previste il 4 Marzo 2018. Fra partiti vecchi e nuovi, movimenti in ascesa e vecchie glorie scomparse, la confusione è tanta. In questo articolo faremo un’analisi super partes della situazione politica attuale in Italia, sotto il punto di vista della comunicazione e non solo.
Elezioni 2018 in Italia, a lezione da Pepe Mujica.
Questo video è stato girato nel 2015 durante la presidenza al Governo uruguaiano di José Alberto Mujica Cordano (alias Pepe Mujica).
In occasione delle elezioni 2018 in Italia previste per il 4 Marzo abbiamo pensato di cogliere la palla al balzo per farvi riflettere su chi, secondo il nostro personalissimo parere, può essere considerato un Politico con la P maiuscola.
Oggi più che mai la politica internazionale sta attraversando un periodo decisamente nero (e non necessariamente per un senso di appartenenza a dei partiti specifici). La ricerca dei voti viene fatta attraverso strategie di comunicazione differenti fra loro, ma con fini simili. Il nostro obiettivo è quello di svelarti i trucchi strategici che vengono messi in atto dalle forze politiche di diverse appartenenze, per permetterti di vedere in modo più oggettivo questo mondo così confusionario.
Si, perchè fare marketing non è sbagliato, e noi di certo non possiamo dire il contrario. Ma ci sono alcuni casi, come la politica, dove il marketing dovrebbe essere messo da parte e lasciare spazio ai contenuti.
Cosa si intende per marketing quando si parla di politica?
Mettiamo caso che alla nostra agenzia venga commissionata una campagna di marketing per del vino. La comunicazione dovrà vertere sui fattori di pregio del prodotto o dell’azienda produttrice:
- Come è fatto questo vino?
- Da dove proviene?
- Qual’è la storia dell’azienda che lo produce?
Ovviamente le risposte a queste domande saranno diverse in base al nostro cliente. Ipotizziamo due scenari:
Il Marketing “corretto” – Scenario 1
In questo caso abbiamo un’azienda produttrice di vino che ha dei principi e dei valori saldi. Come potrebbe essere un politico che non ha niente da nascondere o un partito che si batte per il benessere comune.
- Domanda: Come è fatto questo vino?
Risposta: Uva da coltivazione biologica al 100% di altissima qualità. - Domanda: Da dove proviene?
Risposta: Auto prodotta o a Chilometro zero. - Domanda: Qual’è la storia dell’azienda che lo produce?
Risposta: Azienda di famiglia con tradizioni decennali nella coltivazione di uva e produzione di vino.
In questo caso l’agenzia punterà sui valori del prodotto e dell’azienda, esaltando la qualità, la tradizione e l’etica di produzione aziendale. Facile, no?
Il Marketing “scorretto” – Scenario 2
In questo caso, invece, abbiamo un’azienda che produce vino in modo poco etico e di certo stando poco attenta alla qualità del risultato finale. In questo caso il parallelismo è un interesse personale (o del partito più in genere) ma non nella collettività, come dovrebbe essere.
- Domanda: Come è fatto questo vino?
Risposta: Prodotto già trattato ed importato, composto da un mix di uve già lavorate. - Domanda: Da dove proviene?
Risposta: Importato da paesi esteri extraeuropei. - Domanda: Qual’è la storia dell’azienda che lo produce?
Risposta: Industria che non produce vino ma importa composti dall’estero e li assembla aggiungendo aromi ed altri componenti per creare un prodotto finito.
Ora, secondo voi la campagna pubblicitaria potrebbe essere la stessa dell’esempio 1? Non credo. Le opzioni a questo punto sarebbero 2:
- La strategia del terrore: potrei far circolare la voce che tutti i vini in italia sono prodotti all’estero. E’ vero? Non è vero? Chissene. Tanto il mio vino è veramente prodotto all’estero, perciò non creerei un vero disagio alla mia azienda, ma porterei sul io stesso livello tutti quelli che, come nello scenario 1, lo producono in Italia. Oppure potrei dire che l’Azienda Vinicola del paese vicino a me non rispetta le regole, che sfrutta i dipendenti; o, ancora, che ho trovato un topo nel mio bicchiere. Qui i social network sembrerebbero fatti apposta per me ed il risultato quello di rendermi appetibile per tutti, denigrando la concorrenza. Le fake news, in politica, vengono utilizzate proprio per questo scopo. Creare confusione, destabilizzare la popolazione e portare la concorrenza sul nostro stesso livello.
- Mentire: facile no? Non si potrebbe, ma del resto qua si parla di marketing scorretto. E allora “scorrettiamo” per bene no? Posso dire sono il numero uno, la tua soluzione per il vino migliore. Posso auto celebrarmi o chiedere a dei testimonials di dirlo per me, sotto compenso ovviamente. L’importante non è dire la verità, ma far si che tu ci creda. Il potere dei media è fondamentale in questo caso, perchè crea un personaggio da imitare, da ammirare e da votare. Che poi la verità sia un’altra poco importa dopo che hai messo la X in cabina.
Quale vino vincerà le elezioni 2018 in Italia?
Chissà. Io non saprei dirti a quale scenario appartengono i nostri politici, ma trattando di comunicazione da più di 10 anni qualche strategia l’ho captata. So solo che il buon Pepe Mujica appartiene al primo scenario, senza dubbio. Se fosse in corsa per le elezioni voterei per lui.
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José Mujica, noto anche come “Pepe”, è una figura politica uruguaiana di grande rilevanza internazionale, celebre per il suo stile di vita sobrio e il suo pensiero progressista. La sua storia è stata un percorso straordinario che ha attraversato decenni di attivismo politico e ha portato alla presidenza dell’Uruguay.
Nato il 20 maggio 1935 in una famiglia di piccoli agricoltori, Mujica ha trascorso gran parte della sua giovinezza militando nell’Organizzazione Nazionale di Giovani Rivoluzionari (ONJR), un gruppo di estrema sinistra che si opponeva al governo conservatore dell’epoca. Nel corso degli anni ’60 e ’70, ha partecipato attivamente alla lotta armata contro il governo militare, che aveva instaurato una dittatura in Uruguay. Ha trascorso molti anni in prigione e ha subito la tortura durante la sua detenzione.
Dopo il ritorno alla democrazia in Uruguay negli anni ’80, José Mujica ha scelto la via politica legale per perseguire i suoi ideali. Ha co-fondato il Movimento di Partecipazione Popolare (MPP), un’ala di sinistra del Frente Amplio, una coalizione di partiti progressisti uruguaiani. Nel 2009, Mujica è stato eletto presidente dell’Uruguay, una carica che ha ricoperto dal 2010 al 2015.
La presidenza di Mujica è stata caratterizzata da politiche progressiste e innovative. Ha legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso, ha introdotto una legge sull’aborto terapeutico, ha promosso l’energia eolica e ha cercato di ridurre il divario tra ricchi e poveri attraverso politiche sociali. Tuttavia, è diventato famoso anche per il suo stile di vita frugale mentre era in carica. Ha vissuto in una semplice fattoria anziché nella residenza presidenziale, ha donato gran parte del suo stipendio a organizzazioni benefiche e ha rinunciato ai lussi.
Dopo la fine del suo mandato presidenziale, Mujica è rimasto attivo nella politica uruguaiana e ha continuato a sostenere cause progressiste a livello internazionale. La sua storia personale di trasformazione da un guerrigliero a un leader politico pacifico, unita al suo stile di vita sobrio, lo ha reso una figura iconica del progressismo e del pragmatismo politico. La sua influenza si estende ben oltre i confini dell’Uruguay, e il suo percorso di vita è un esempio di come un individuo possa influenzare in modo significativo la politica e la società.